(PRIMAPRESS) – ROMA – Si celebra oggi la Giornata contro la violenza sulle donne, una data su cui si è invitati a riflettere ma sopratutto su cui bisognerebbe impegnarsi in una politica di medio e lungo termine partendo dalle scuole. Anche se nei primi dieci mesi dell’anno in corso, i crimini sono in sensibile diminuzione, si sono, tuttavia, registrati 267 omicidi (a fronte dei 310 delitti dell’analogo periodo del 2018), con 96 donne come vittime (113 nel periodo precedente) e 40 casi riconducibili al femminicidio. E’ quanto emerge dal report dei Carabinieri sulla violenza sulle donne anticipato dall’Adnkronos. Per femminicidio, si precisa nel report, si intende “l’omicidio avvenuto in presenza di una condotta/volontà ”discriminatoria” da parte dell’autore del reato (uomo) nei confronti della vittima, aggredita poiché considerata ”inferiore” in ragione della sua appartenenza al genere femminile” oppure “le uccisioni di donne da parte di uomini, avvenute nell’ambito relazionale, passionale, familiare e di vicinato”. Un atteggiamento quello della sopraffazione di genere che deve necessariamente fare un percorso di trasformazione culturale che, tuttavia, non può arrivare solo dalle famiglie che in molti casi non hanno gli strumenti adeguati per intervenire.
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