MILANO – L’emergenza nazionale che ha coinvolto il nostro Paese ha messo a dura prova gli ospedali, ciononostante il personale sanitario è rimasto in prima linea svolgendo il suo prezioso lavoro di assistenza e cura del paziente. Per celebrare le donne impegnate in prima linea nella gestione dell’epidemia di Sars-Cov2, Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha istituito il premio “Donne e Covid-19”.
Il riconoscimento verrà assegnato da un comitato composto da medici e da esperti di settore, Prof. Giorgio Fiorentini (Presidente), Dott.ssa Eva Negri, Dott.ssa Maria Antonietta Nosenzo, Dott.ssa Stefania Pace, Dott.ssa Elisabetta Soglio e Dott.ssa Antonella Vezzani, sulla base delle segnalazioni ricevute dagli ospedali di donne, tra cui medici, infermiere, ostetriche, tecnici di laboratorio e psicologhe, che hanno avuto un ruolo determinante, in relazione all’epidemia, nella propria struttura sanitaria. L’iniziativa è aperta agli ospedali con i Bollini Rosa, riconoscimento che Fondazione Onda attribuisce agli ospedali vicini alle donne e anche alle altre strutture ospedaliere a livello nazionale interessate.
“Il premio ‘Donne e Covid-19’ è un’opportunità per ringraziare tutte le donne che hanno avuto un ruolo chiave nella gestione di questa vera e propria emergenza sanitaria distinguendosi per il loro essenziale contributo”, afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. “Per valorizzare ulteriormente questo riconoscimento abbiamo deciso che la cerimonia di premiazione avverrà in occasione del IV Congresso nazionale di Fondazione Onda intitolato ‘L’aderenza diagnostica e terapeutica nell’era del Covid-19. Come promuoverla in funzione del genere e dell’età’, che si terrà il 29 e 30 settembre a Milano in modalità sia residenziale che virtuale. La pandemia del Covid-19 ha generato una condizione di profonda trasformazione della sanità che stiamo tutti vivendo, che ha spostato in secondo piano l’attenzione verso molte malattie. Di conseguenza, il tema di quest’anno del Congresso nazionale, incentrato sull’aderenza terapeutica, con particolare attenzione al contributo dell’innovazione tecnologica nell’ambito delle patologie che più si connotano per differenze di genere, è di estrema attualità. Un approccio orientato al genere anche nelle cure rappresenta un elemento cruciale ai fini dell’appropriatezza terapeutica, dell’efficacia e della sicurezza e dunque dell’aderenza. Del resto, significative differenze di genere si sono osservate anche nell’infezione da Covid-19”.