(PRIMAPRESS) – NEW YORK – L’assemblea dell’Onu sul clima ha raggiunto un primo risultato: 66 Stati hanno aderito all’obiettivo della decarbonizzazione entro il 2050. Lo hanno annunciato oggi le Nazioni Unite, poco prima dell’apertura del loro vertice sul clima, a New York. Questi 66 Paesi si aggiungono a 10 regioni, 102 città e 93 imprese che si sono impegnati a raggiungere l’obiettivo “zero emissioni” entro la metà del secolo; un obiettivo fissato dagli scienziati per contenere il riscaldamento della Terra, nei limiti fissati dall’accordo di Parigi del 2015.”L’emergenza climatica è una gara che stiamo perdendo, ma possiamo vincerla”, ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Il summit è iniziato alle 16 (ora italiana). Tra gli altri annunci delle Nazioni Unite: 68 paesi si sono impegnati a rivedere formalmente verso l’alto i loro piani climatici entro il 2020, quando i 195 firmatari dell’accordo di Parigi dovrebbero presentare nuovi impegni. Inoltre, 30 paesi stanno ora aderendo a un’alleanza che promette di fermare la costruzione di centrali a carbone dal 2020. Queste le premesse in cui l’Italia intende avere un ruolo centrale e di primo piano come il premier Conte ha già dichiarato alla vigilia dell’appuntamento newyorchese e su Twitter la Farnesina posta: “abbiamo ridotto le emissioni cumulative per 260 milioni Co2 al di sopra del nostro obiettivo”. Ma ora bisognerà capire come l’Italia intenderà muoversi per ridisegnare una politica sostenibile a tutto campo che non può limitarsi a proporre misure minime e inefficaci per centrare obiettivi più importanti.La novità è che anche la Russia ha ratificato l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici con il primo ministro russo, Dmitri Medvedev: ”E’ importante che il nostro Paese partecipi a questo processo”, ha detto in una riunione con i vicepremier, “la minaccia dei cambiamenti climatici potrebbe compromettere l’equilibrio ambientale, mettere a rischio lo sviluppo di successo di molti settori chiave, come l’agricoltura, e, soprattutto, la sicurezza della nostra gente che vive sul permafrost e aumenterebbero i disastri naturali”. Medvedev ha poi riferito di aver già ordinato di elaborare regolamenti per adeguare l’Accordo di Parigi alla legge russa. Secondo il vice premier, Aleksei Gordeyev, il documento sarà pronto entro il 2020.
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