(PRIMAPRESS) – ROMA – Oggi l’Ad di ArcelorMittal, Lucia Morselli avrà l’incontro a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte a 48 ore dalla lettera inviata dal gruppo dell’acciaio ai commissari dell’Ex Ilva in cui si mostrava la volontà di rescindere il contratto di ristrutturazione. Al centro della questione lo “scudo penale” cioè quelle garanzie che erano arrivate durante il Governo Gentiloni con il ministro Carlo Calenda di offrire un periodo di condizioni favorevoli per operare la lunga azione di bonifica dello stabilimento produttivo. Quell’accordo è poi cambiato su spinta del governo successivo. Ieri sera in un incontro con i sindacati, la Morselli ha confermato ai segretari generali di Fim, Fiom, Uilm e Usb la volontà di recedere dal contratto per l’acquisizione della fabbrica.Il premier Conte, invece, a margine dell’apertura del 157° anno accademico al Politecnico di Milano aveva ribadito: ”Pretendiamo chiarezza e il rispetto degli impegni contrattuali. Si viene in Italia, si vince una gara e si rispettano i termini contrattuali indicati nel bando. Saremo inflessibili. Non si può pensare di cambiare una strategia imprenditoriale adducendo a giustificazione lo scudo penale che peraltro non è previsto contrattualmente – ed infine Conte ha aggiunto – A noi preme non solo che sia assicurata la continuità a questi investimenti produttivi ma sia rispettato il livello occupazionale”, dice Conte, perché “non sono solo in gioco 9.000 famiglie ma c’è tutto un indotto molto più cospicuo e noi faremo di tutto per difendere questi investimenti e questa comunità di persone”. Una posizione che tuttavia, non sembra la vote univoca della maggioranza perché il gruppo renziano che fa da stampella all’attuale governo si sarebbe mostrato favorevole alla reintroduzione dello scudo penale come pure anche altri all’interno del Pd.
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