ROZZANO – Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale sarà finalmente possibile migliorare performance e risultati durante esami endoscopici come la colonscopia, per arrivare ad una vera prevenzione del tumore del colon, secondo tumore maligno per incidenza in Italia dopo quello della mammella. Una rivoluzione tecnologica che aiuterà i medici a identificare e classificare anche i polipi più piccoli e nelle fasi più precoci, precursori del tumore, che potrebbero sfuggire nel corso di una colonscopia eseguita con tecnologia standard. E’ questa una delle più importanti novità in ambito endoscopico che saranno presentate in occasione della decima edizione di IMAGE (International Meeting Advanced Gastroenterology Endoscopy), il corso internazionale di Endoscopia che dal 13 al 15 giugno riunisce in Humanitas esperti provenienti da tutto il mondo, con sessioni live in cui saranno affrontate le ultime novità in gastroenterologia e in endoscopia. Per la prima volta al mondo, nel corso del Congresso verrà trasmessa in diretta streaming una colonscopia con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale eseguita dal prof. Mike Wallace, professor of Medicine alla Mayo Clinic, in collaborazione con il prof. Alessandro Repici, professore di gastroenterologia di Humanitas University e responsabile di Endoscopia Digestiva di Humanitas.
Questo innovativo sistema di intelligenza artificiale rappresenta un grande passo in avanti nel mondo della prevenzione del cancro del colon in quanto aiuterà i medici a fare una diagnosi più precisa ed accurata dei polipi del colon, primi precursori del cancro del colon. “In Europa un paziente ogni 3 minuti muore di cancro del colon – commenta il prof. Alessandro Repici – e la colonscopia rappresenta la più grande arma di prevenzione di questa malattia. L’introduzione dell’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione tecnologica che contribuirà ad abbattere drasticamente la mortalità per questo tumore. Grazie all’intelligenza artificiale, la colonscopia diventerà molto più precisa e selettiva nell’individuare i cosiddetti polipi, precursori del cancro. Dopodiché basterà un’operazione in endoscopia di rimozione dei polipi per scongiurare l’insorgere del tumore”.
IMAGE: il corso e le innovazioni
Il corso è diretto da quattro specialisti di Humanitas: il prof. Alessandro Repici,professore di gastroenterologia di Humanitas University e responsabile di Endoscopia Digestiva di Humanitas, la dott.ssa Silvia Carrara, responsabile del programma di Ecoendoscopia, il dott. Andrea Anderloni, Capo sezione di Endoscopia Operativa Bilio-Pancreatica e la dott.ssa Roberta Maselli, responsabile dell’endoscopia operativa endoluminale.
Centinaia di esperti provenienti da tutto il mondo discuteranno delle più importanti innovazioni cliniche e tecnologiche per la prevenzione, la diagnosi ed il trattamento di molte patologie digestive tra cui il tumore del colon, il tumore del pancreas, le nuove terapie per l’acalasia o la gestione endoscopica dei pazienti con problemi di obesità e sindromi metaboliche.
L’endoscopia è un settore in enorme espansione perché è una vera e propria porta di accesso al nostro corpo senza alcun approccio traumatico e consente di effettuare molteplici operazioni.
Grazie all’intelligenza artificiale, oggi nuove tecnologie sono in grado di azzerare il numero di polipi non individuati, migliorare la caratterizzazione delle lesioni prima dell’esame istologico e migliorare il programma di screening del tumore del colon.
Tumore del colon: chi colpisce e con quali sintomi?
Negli uomini, il tumore del colon-retto è al terzo posto per incidenza dopo il tumore al polmone e alla prostata; nelle donne si colloca immediatamente dopo il tumore alla mammella, che occupa il primo posto.
Questo tumore può insorgere a qualsiasi età, ma è più frequente nelle persone di età superiore ai 50 anni (90% dei casi), è invece piuttosto raro in età giovanile.
I giovani corrono un rischio maggiore di non veder diagnosticato il tumore precocemente, proprio perché nelle fasce di età giovanile la possibilità che sia presente questa neoplasia viene spesso sottovalutata.
Questa forma tumorale riconosce una certa familiarità: è infatti possibile ereditare il rischio di ammalarsi se nella famiglia di origine sono presenti patologie come la poliposi adenomatosa familiare e la malattia di Crohn. Si è visto, inoltre, che il rischio di sviluppare il tumore è maggiore per le persone con parenti di primo grado – genitori, fratelli e figli – già colpiti da questa forma neoplastica. Altri fattori di rischio possono essere: dieta ipercalorica, ricca di grassi animali e povera di fibre; fumo; abuso di alcolici; obesità; scarsa attività fisica.
Il tumore del colon-retto può essere asintomatico per parecchio tempo. I primi segni con cui si manifesta sono perdita di sangue nelle feci (i polipi, infatti, tendono a sanguinare) e alterazione costante dell’attività intestinale, come per esempio costipazione. Nelle fasi più avanzate, si presentano ulteriori sintomi quali: dolori all’addome; nausea e vomito; stimolo continuo all’evacuazione; rapida e immotivata perdita di peso; anemia; senso di spossatezza.
Guido Cristofaro