(PRIMAPRESS) – ALESSANDRIA – Il lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri di piazza Vittorio Veneto, di Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento in cui sono morti i tre vigili del fuoco, a seguito dell’esplosione di bombole di gas, avrebbe portato al fermo di un indiziato di cui non si conosce ancora l’identità. Laura Marzolini, il legale di Vincenti che ha assistito all’interrogatorio non ha rilasciato dichiarazioni. Vincenti in varie interviste all’indomani della tragica morte di Matteo Gastaldo, Marco Trichet e Antonio Candido, aveva fatto capire che le indagini dovevano spostarsi sui vicini della ex cascina con cui non c’erano buoni rapporti. Ieri mentre si sono svolti i funerali dei tre pompieri vittime di quella esplosione innescata con un rudimentale timer collegato a bombole di gas, gli investigatori coordinati da Michele Angelo Lorusso, hanno setacciato tutti i movimenti dell’area nella notte tra il 4 e 5 novembre. Se mai ce ne fosse stato bisogno, l’accorata esortazione del comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Roberto Marchioni, durante la messa d’addio ai tre pompieri: “Dovete beccarli, dovete fare di tutto”, ha spinto ancora di più gli investigatori a seguire ogni pista senza tralasciare nessun dettaglio della triste vicenda.
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