(PRIMAPRESS) – ROMA – Sono oltre 1,8 milioni di famiglie italiane in povertà assoluta per un totale di 5 milioni di individui di cui oltre 2 milioni e 350 mila nel Mezzogiorno. E’ quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes che verrà presentato questa mattina a Roma. L’Italia è il paese più longevo d’Europa con 14.456 centenari residenti all’inizio del 2019 di cui l’84% donne. Con un’età media di 45,4 anni, una diminuzione di 128 mila nascite dal 2008, un numero di decessi pari a 10,5 individui ogni mille abitanti, un indice di vecchiaia (rapporto tra anziani 65+ e giovani <15 anni) pari a 172,9, oltre 90 mila residenti in meno in un anno, l’Italia vive un pieno inverno demografico al quale si uniscono la bassa crescita economica, la formazione e l’istruzione inadeguate al livello europeo e internazionale di innovazione e di competitività e un lieve miglioramento dei dati sulla occupazione e sulla disoccupazione per tutte le classi di età. Il tasso di inattività mostra, invece, andamenti diversificati: cala tra i 15-24enni e i 50+, aumenta nelle classi di età centrali. L’incrocio degli ultimi datiEurostat e quelli dell’ISTAT parlano di oltre 3 milioni di NEET (Not in Education,Employment or Training) in Italia, un triste primato dei giovani italiani tra i 20 e i 34 anni la cui incidenza è del 28,9% su una media europea del 16,5% e del 17,2% nell’Eurozona.
Altro dato di riflessione, secondo il rapporto, è una maggiore migrazione verso l’estero. Da gennaio a dicembre 2018, hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani (400 persone in più rispetto all’anno precedente). Si conferma la prevalenza degli uomini (oltre 71 mila, il 55,2%) sulle donne (oltre 57 mila, il 44,8%), ma questa differenza nell’ultimo anno si è leggermente accentuata. Si tratta soprattutto di celibi e nubili (64,0%) e, a distanza, di coniugati/e (30,3%). I maschi prevalgono in tutte le disaggregazioni dello stato civile ma soprattutto nelle unioni civili con il 68,9% e tranne nello stato di vedovanza dove le donne sono il 77,2%. L’attuale mobilità italiana continua a interessare prevalentemente i giovani (18-34 anni, 40,6%) e i giovani adulti (35-49 anni, 24,3%). In valore assoluto, quindi, chi è nel pieno della vita lavorativa e ha deciso, da gennaio a dicembre 2018, di mettere a frutto fuori dei confini nazionali la formazione e le competenze. - (PRIMAPRESS)
Fonte: PrimaPress.it