MILANO – Dalla Ricerca emerge come ben il 30% dei professionisti IT&Digital prenda in considerazione il trasferimento in un’altra regione d’Italia, con la garanzia di poter beneficiare di politiche di smart working.
Crescita professionale, stipendio, benefit e welfare sono i driver principali per lo spostamento dei professionisti dell’IT in un’altra Regione.
LA CRESCITA PROFESSIONALE GUIDA I TRASFERIMENTI DEI LAVORATORI
Il profilo del lavoratore che si è mostrato più propenso al rientro, è quello che ha un’età media di 35 anni, originario del sud, ma che ha studiato e lavorato al nord, maturando un’esperienza di almeno 5 anni con una RAL media di 40.000 euro.
Il 67% dei professionisti originari del sud, che lavorano al nord, dichiara che il vantaggio di lavorare al di fuori della propria regione sia una maggiore possibilità di ampliare la propria rete professionale e le proprie competenze, ma dalla Ricerca emerge comunque il forte desiderio di rientro al sud e in generale al cambiamento di regione, ma sono frenati dall’idea che questi comportino una diminuzione proprio stipendio, condizione non accettabile. Experis, specializzata della ricerca e selezione di profili IT&Digital, proprio su questo concetto, lavora su tutto il territorio italiano promuovendo pari condizioni retributive, valorizzando le competenze e l’esperienza del professionista.
Grazie al recente consolidarsi dello smart working, il 30% dei professionisti IT&Digital intervistati valuterebbe uno spostamento in un’altra regione. Le leve che spingono al cambiamento lavorativo, per questa categoria, sono percorsi di crescita professionale che premino l’investimento formativo e valorizzino il proprio profilo e competenze.
Per quanto riguarda invece gli originari delle Regioni del nord, dalla Ricerca emerge che il 75% dei professionisti IT ha ricevuto offerte di lavoro anche al di fuori della propria regione, ma gli stipendi non in linea con le aspettative hanno frenato lo spostamento, lasciando la scelta lavorativa sulla propria regione d’origine, traendo vantaggio dalla vicinanza della famiglia e alle proprie reti sociali e migliore qualità della vita (41%).
LA FORMAZIONE
In relazione al tema della formazione, si rileva come quasi il 70% degli intervistati abbia preferito studiare nella propria regione di origine ritenendo i piani formativi più in linea con le proprie aspettative.
Finito il percorso di studi il 62% di chi ha studiato al sud dichiara di aver cercato lavoro solo nella regione natia, mentre il 75% degli intervistati che hanno studiato al nord ha dichiarato di aver cercato lavoro anche al di fuori della propria regione.
“Dalla Ricerca emerge come ancora oggi perduri un divario tra le opportunità professionali offerte in diverse regioni in Italia. Con Experis siamo impegnati su questo fronte in tutta Italia, mettendo in contatto aziende di tutto il territorio con i giusti professionisti IT&Digital, valorizzando le competenze del singolo candidato. Il trasferimento lavorativo in una città diversa da quella d’origine risponde all’esigenza di intraprendere migliori percorsi di crescita professionale, in linea con le proprie competenze e aspettative. Dalla nostra Ricerca appare altresì chiaro come una delle principali motivazioni nel restare nella propria regione sia la vicinanza ai propri cari e alla propria rete sociale. In questo scenario, lo smart working potrebbe diventare un’opportunità per i piccoli centri del nord e del sud che potrebbero rigenerarsi e attrarre talenti. Altrettanto importante per le aziende sarà promuovere e comunicare una nuova cultura aziendale e di leadership attraverso anche l’implementazione di piani di digital transformation e lo sviluppo di percorsi formativi ad alto valore aggiunto e progettati per la crescita delle persone in azienda, migliorando la propria attraction verso questi profili” – ha dichiarato Francesca Lopa, Operation Manager, Experis Italia.