(PRIMAPRESS) – WASHINGTON – Dopo l’abbattimento di un drone “sorveglianza” americano nei cieli di Teheran, l’Agenzia federale per l’aviazione civile degli Stati Uniti ha escluso i voli americani da una parte dello spazio aereo iraniano, sopra lo Stretto di Hormuz e il Golfo di Oman. Le restrizioni “fino a nuovo avviso” sono dovute ad “accresciute attività militari e all’aumento delle tensioni politiche nella regione, che rappresentano un rischio per le operazioni dell’aviazione civile statunitense e possibili errori di calcolo o errata identificazione”, ha affermato l’Amministrazione federale dell’aviazione degli Stati Uniti. Nel contempo gli incrociatori Usa di pattuglia nel Golfo hanno ricevuto l’allerta per 72 ore che conferma la tensione tra i due paesi.”Il rischio per l’aviazione civile statunitense è dimostrato dal lancio di missili terra-aria iraniani per l’abbattimento di un velivolo di sorveglianza americano”, scrive l’authority. Il vice ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, “ha protestato duramente” per l’accaduto con l’ambasciatore svizzero a Teheran che, di fatto, rappresenta gli interessi degli Stati Uniti nell’area. In una conversazione telefonica gli ha spiegato che “ci sono prove” inconfutabili “che il drone ha violato lo spazio aeronautico iraniano”. In tutto questo stato di tensione, Trump era stato tentato dallo sferrare un attacco mirato all’Iran ma il presidente Usa ci ha ripensato anche se resta lo stato di allerta per le unità navali.
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