(PRIMAPRESS) – AGRIGENTO – L’arresto di Carola Rackete, la comandante della nave Ong, Sea Watch3, è arrivato ieri sera dopo il lungo interrogatorio nella Procura di Agrigento. “La comandante di Sea Watch, Carola Rackete, non ha agito in stato di necessità. Abbiamo proceduto all’arresto perché, a nostro parere, non era obbligata ad entrare in porto violando l’alt della Guardia di Finanza”. E’ quanto affermato ieri dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto della comandante di Sea Watch.“A nostro parere – ha aggiunto Patronaggio – la misura cautelare del divieto di dimora è commisurata al fatto. E’ stata valutata negativamente, in maniera volontaria, la manovra effettuata con i motori laterali della Sea Watch che ha prodotto lo schiacciamento della motovedetta della Guardia di finanza verso la banchina. Questo atto è stato ritenuto, da noi, fatto con coscienza e volontà”.Nei prossimi giorni la comandante Carola Rackete verrà ascoltata anche in ordine alla contestazione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.Rackete, nel corso dell’interrogatorio, ha giustificato il suo gesto che era privo dell’intenzione di andare all’impatto con l’unità della Guardia di Finanza: “Non volevo colpire la motovedetta, credevo che si spostasse e me la sono trovata davanti. Non era mia intenzione colpirli”. – (PRIMAPRESS)