SenzaSpine la start-up del bio ha partecipato con i propri prodotti ed idee a DIFFUSISSIMA, un percorso di Arte Diffusa fuori dai luoghi comuni, che nasce dall’esigenza di ripensare i luoghi canonici dell’arte. Il primo fuorisalone torinese durante la settimana dell’arte. Un nuovo format in grado di rivoluzionare il modo di fruizione dell’arte, non più solo nei luoghi canonici, ma in posti comuni che frequentiamo tutti i giorni.
L’arte contemporanea sbarca infatti negli spazi cittadini e viene messa a disposizione di tutti. Due settimane di fuorisalone in cui più di 100 attività commerciali hanno esposto le opere di oltre 100 artisti.
A far da contorno alle esposizioni: eventi, vernissage e 5 superhost coinvolti in workshop e talks. Durante l’evento Cecilia Vigilanti, founder di SenzaSpine, ha presentato la sua innovativa startup: «SenzaSpine nasce dalla passione per la terra e per l’uomo e dalla convinzione che non esiste marginalità che non possa essere riscattata, si tratti di territori, di persone o di beni. L’idea di impresa poggia sull’osservazione del contesto ambientale e socio-economico del territorio di riferimento che da una parte si presenta ricco di risorse inesplorate, ad oggi non adeguatamente utilizzate come il fico d’India, e dall’altra, viene impoverito da fenomeni come lo spopolamento, l’emigrazione di massa e lo sfruttamento lavorativo. SenzaSpine si propone, nel proprio piccolo di dare una risposta a queste problematiche emergenti, generando nuove opportunità di inserimento socio-lavorativo per soggetti fragili attraverso l’attivazione di una filiera agricola di eccellenza del fico d’India. La mission di SenzaSpine si esprime, infatti, nell’obiettivo di “riscattare gli scarti”, ridare dignità a comunità, territori, soggetti e risorse che, non rispondendo ai modelli dominanti, sono stati isolati, posti ai margini».
Da Piazza Statuto ai Murazzi, passando per via Po, un evento diffuso che ha attraversato la città per due intere settimane. L’evento, realizzato grazie al supporto di Città di Torino, Camera di Commercio, Torino Social Impact e con Banco di Credito P.Azzoaglio nella veste di main sponsor, nasce da Artàporter, la piattaforma di matching che collega artisti ed esercizi commerciali, per ripensare i luoghi comuni dell’arte immaginando un nuovo modo di esporla. E in questa importante cornice, la startup SenzaSpine è stata protagonista, portando anche in quella sede il suo modello di economia circolare e sostenibile, la sua idea di utilizzo del fico d’india calabrese e le sue importanti proprietà, un succo nutriente e dissetante che si presta a molti usi e che contrassegna la ricchezza del territorio regionale. Senzaspine è stata coinvolta in questa fiera d’arte contemporanea, perché DIFFUSISSIMA ha voluto al di fuori degli spazi canonici, incontrare persone e promuovere idee innovative e sostenibili dall’arte alla terra.
SenzaSpine ha inoltre dedicato all’evento una limited edition con un quadro realizzato dall’avvocato Beatrice Lipari. “Bloom art” di Beatrice Lipari è infatti un invito a fiorire, a gustare la vita autentica, a ricercare la bellezza nella natura, nel quotidiano, dentro di noi. Ogni uomo è un’opera d’arte, che come il fico d’india, aspetta solo di essere scoperta, al di là delle spine.
A dare il via all’evento, il Forum “Lo stato dell’Arte fra presente e futuro” al Mercato Centrale di Torino, registrando tra gli ospiti Giuliano Ambrosio, Innovation Director dell’agenzia RIBELLI e Andrea Concas, divulgatore e scrittore per parlare di NFT e Metaverso, insieme ad Alvin il presentatore TV e radiofonico che è stato Brand Ambassador di DIFFUSISSIMA, presentando anche i suoi progetti artistici, l’avvocato Simone Morabito di Brains Evolution, lo staff Catawiki.
«Partecipare a DIFFUSISSIMA – ha aggiunto Cecilia Vigilanti- ha avuto per noi un duplice significato: da un lato ci ha consentito di raccontare e far conoscere una Calabria diversa, fuori dai nostri confini e dall’altro ha rappresentato un modo concreto per provare a coniugare al “buono” e al “giusto”, valori portanti del nostro progetto, il “bello”, che crediamo sia strumento per l’edificazione di un modello sociale e comunitario diverso. Interessante che la presentazione si sia tenuta a Porta Palazzo, storicamente luogo di incrocio di culture, spazio accoglienza e melting pot, proprio come vorremmo diventare noi. Gli eventi a cui abbiamo preso parte per come sono stati concepiti, ci hanno permesso di entrare a contatto con contesti e soggetti molto diversi tra loro, ma tutti uniti dal desiderio di fare rete e di promuovere il connubio bellezza/sostenibilità socio-ambientale».