(PRIMAPRESS) – SIRIA – La lentezza delle misure dell’Onu, rispetto a quanto sta accadendo nel territorio siriano per l’attacco della Turchia contro i Curdi, è preoccupante. Eppure la stessa organizzazione mondiale ha messo in guardia l’Europa che si sta andando verso una tragedia umanitaria perché sarebbero oltre 130 mila gli sfollati che potrebbero riversarsi sui confini del vecchio continente. Donald Trump lancia un duro avvertimento all’Europa: “devono riprendersi ora i prigionieri dell’Isis”.Il ritiro dei soldati americani da Kobane ha lasciato ancora di più il campo libero alla Turchia che sta avanzando su tutto l’arco Nord della Siria. In questa situazione delle ultime ore c’è stata la decisione di Assad di dare man forte ai ribelli curdi dell’Ypg per respingere l’attacco lanciato da Erdogan. Un accordo nato dalla mediazione della Russia e che trasformerà la situazione di contrasto in una vera e propria guerra.
Nel Consiglio dei ministri degli Esteri che si terrà oggi a Bruxelles, dovrebbe essere discussa una posizione unitaria per scongiurare l’aggravarsi del conflitto e sopratutto l’ondata di profughi e militanti dell’Isis usciti dalle galere curde. Una preoccupazione già annunciata dal presidente francese Macron e dalla stessa Merkel. Sta di fatto che solo una piccola parte dei paesi membri dell’Ue ha assunto posizioni forti nei confronti dell’aggressione turca, fermando la fornitura di armi al paese della mezzaluna. L’Italia prende ancora tempo con il premier Conte che dichiara di essere in procinto di prendere provvedimenti nonostante il nostro paese sia una tra i maggiori fornitori di armi della Turchia. – (PRIMAPRESS)