COSENZA – Conservare e tramandare le tradizioni culinarie. Su queste basi ed in questa estrema sintesi il 39* raduno della Federazione italiana dei circoli enogastronomici ha certamente raggiunto l’obiettivo principale. Il presidente nazionale Marco Porzio, insieme ai circoli di tutta Italia- dal Trentino alla Sicilia – ospiti della “Confraternita della frittola calabrese- la Quadara”, che ha organizzato egregiamente tour e programmi, ha espresso piena soddisfazione. Ma anche condivisione, saperi, conoscenze ed ovviamente sapori unici.
Calabria da scoprire tra enogastronomia, storia e paesaggio. Questo il leit motiv proposto dal priore de “La Quadara” Emiliano Iantorno insieme a tutto il direttivo della Confraternita calabrese. Da tutta Italia per degustare e visitare i luoghi della nostra terra: da Tropea a Reggio, da Sibari alla Sila fino a Cosenza. Cipolla e Nduja, bergamotto, clementine e riso, patate e fico dottato, insieme ad un ottimo magliocco. Prodotti che, solo a queste latitudini, sanno offrire meraviglie e qualità eccezionali. Oltre che identitarie. “Da sempre terra di passaggio, oggi la nostra regione si è riscoperta in grado di attirare grande attenzione, con il suo mosaico di territori, storie, culture e tradizioni diverse”, ha avuto modo di ribadire in tutti i luoghi il priore Emilio Iantorno, insieme al vice Carlo Petrassi ed a tutto il direttivo. Un lavoro di preparazione lunghissimo che ha saputo conquistare i palati e le sensazioni di tutti i partecipanti. Emozioni e gratitudine per tutti loro.
Il programma si è esteso in più giorni per far visitare appunto i vari territori della Calabria. Luoghi unici attraverso cui si è raccontata una terra diversa. Bella ed accogliente. La Calabria è da sempre così: una sintesi tra ambienti mediterranei, tropicali, nordici e mediorientali condensati in una penisola con circa 800 km di coste, con quel che ne consegue per le produzioni agroalimentari e la gastronomia. “Quel che risulta differente, oggi, è la consapevolezza di tanti calabresi e visitatori di vivere in una delle Regioni più belle e varie d’Italia, forse nel mondo”, il messaggio di Iantorno e soci agli ospiti nazionali. “Con questa consapevolezza aggiunta a quel poco o nulla più del cibo esprima territorialità, storia, geografia e cultura, abbiamo dato il più caloroso benvenuto alle Confraternite e associazioni del raduno con il nostro più ospitale e affettuoso: favorite!”.
Trenta confraternite sono giunte in Calabria. Con oltre 150 partecipanti ed una rappresentanza anche europea: la Confederation Europenne de Gourmets. Impossibile citare tutte le sigle e le singole particolarità dei loro prodotti. La prima tappa ha visto protagonista la cittadina di Tropea “Borgo dei Borghi 2021”. Una visita guidata del borgo alla scoperta degli scorci e delle vedute di cui si può godere dai vicoli e dalle piazze, aspettando il suggestivo tramonto. La cena conviviale, la sfilata in centro fino alla balconata con i mantelli e soprattutto con la coppia di giganti di cartapesta ha subito sbalordito partecipanti e turisti.
Nella seconda tappa poi, a Reggio Calabria, un tuffo nei tesori della Magna Grecia, attraverso la visita del Museo Archeologico Nazionale, custode dei Bronzi di Riace. Il Museo del Bergamotto del prof Caminiti, un pranzo ricchissimo con le storie di Otello Profazio ed i gioielli di Gerardo Sacco, la passeggiata sul “chilometro più bello d’Italia”, così definito da Gabriele d’Annunzio.
Il tour si è poi spostato sullo Jonio cosentino. Prima la visita al Museo Nazionale archeologico della Sibaritide ed agli annessi scavi. Poi il pranzo da Serragiumenta, posta alle pendici del Parco Nazionale del Pollino, l’area protetta più estesa d’Italia, per degustare e scoprire le peculiari realtà agricole della piana di Sibari. Dunque in Sila con gli ospiti letteralmente “rapiti” dai briganti sulla locomotiva d’epoca – che da Moccone li ha condotti a Silvana Mansio. Ed infine la visita al Parco Nazionale della Sila, centro accoglienza di località “Cupone”. Poteva mancare il pranzo da Lecce alla Tevernetta con la tradizionale “frittolata” rivista ed assaggiata in mille modi? Musiche popolari, intrattenimento no stop e felicità.
Sabato e domenica, ultimi due giorni, “abbracciati” al fico dottato nell’antica Capitale del popolo dei Bretti: Cosenza. In mattinata visita alla Galleria Nazionale con la sua pinacoteca e Museo dei Brettii e degli Enotri alla presenza del sindaco di Cosenza Caruso e di quello di San Fili Cribari; nel pomeriggio (dopo il pranzo da Fellini in compagnia del consorzio del fico) passeggiata lungo il museo all’aperto Bilotti su Corso Mazzini e poi ad Altomonte per la cena da Barbieri, godendo della vista di uno dei borghi più belli dell’entroterra calabrese. Domenica invece la chiusura del raduno con la visita nella Cosenza storica, l’Atene della Calabria che diede i natali al filosofo Bernardino Telesio. La Santa Messa presso la Cattedrale di Cosenza della quale quest’anno si celebra il Giubileo per gli 800 anni dalla consacrazione avvenuta nel 1222 alla presenza dell’Imperatore Federico II. La sfilata con paludamento su corso Telesio e la chiamata delle confraternite presso il Salone degli Specchi del Palazzo del Governo sede della Provincia di Cosenza. Pranzo al Castello Normanno Svevo che domina dall’alto la città.
Belle e significative le partecipazioni degli istituti alberghieri Leonardo Da Vinci di San Giovanni in Fiore e Mancini di Cosenza: “la salvaguardia delle produzioni culinarie legate alle tradizioni deve passare essenzialmente dalle giovani generazioni”, è emerso. Fiumi di vino con Terre di Cosenza, il Consorzio ed i sommelier messi a disposizione; così come quelli del Cirò, di Statti e di Zagarella. Senza dimenticare gli amari e gli altri partner dell’iniziativa.
“Abbiamo voluto dare un’immagine diversa, bellissima, della nostra amata terra. Partendo da una semplice associazione siamo divenuti cittadini attivi; partendo dal basso abbiamo fatto scoprire e gustare la Calabria”, il commento del priore della “Frittola calabrese – la Quadara” Emiliano Iantorno. “Le confraternite sono associazioni senza fine di lucro: conservare, fare conoscere e valorizzare le nostre tradizioni culturali, storiche ed enogastronomiche è il nostro obiettivo. Che accoglienza e che borghi…”, il sospiro finale del presidente nazionale Marzo Porzio.