MILANO – L’epidemia da Covid-19 avrà un forte impatto strutturale a lungo termine sul settore legale, accelerando una trasformazione già in atto prima dell’emergenza sanitaria e innescata da fattori economici, demografici, normativi, tecnologici e concorrenziali.
È quanto emerge dall’indagine indipendente “Future Ready Lawyer Survey 2020: Performance Drivers”, realizzata per il secondo anno consecutivo da Wolters Kluwer – azienda leader nei servizi di informazione, software e servizi per professionisti, aziende e pubblica amministrazione – con l’obiettivo di valutare le capacità di resilienza e attitudine al cambiamento del mondo legale. La survey è stata realizzata su un panel di 700 professionisti che lavorano in studi legali, corporate legal department e società di consulenza negli Stati Uniti e in Europa, identificando le tendenze che guidano il cambiamento del settore e i margini di miglioramento delle organizzazioni legali già in trasformazione.
La ricerca, condotta a gennaio 2020, evidenzia come la maggior parte dei professionisti legali ritenga che una delle priorità sia migliorare produttività ed efficienza per soddisfare le aspettative dei clienti. Per questo è necessario promuovere l’innovazione ed efficientare i costi, affrontando la crescente complessità del mercato. Una tendenza ulteriormente amplificata dalla crisi in atto, che avrà inevitabilmente un forte impatto strutturale su tutto il settore legale.
Per il 76% degli intervistati, il trend che guida il cambiamento è la crescente importanza della tecnologia, anche se meno di un terzo (28%) dichiara di essere molto preparato a questo cambiamento. Tra i principali ostacoli, c’è una scarsa resilienza (intesa come scarsa adattabilità al cambiamento) e la resistenza da parte della leadership, comune sia ai corporate legal department (65%) che agli studi legali (53%).
La crisi sanitaria in corso ha reso ancora più evidente il ruolo fondamentale svolto dalle tecnologie nel mondo legale. Durante il lockdown, strumenti e competenze digitali hanno permesso alla maggior parte dei professionisti di mantenere la propria operatività da remoto. Inoltre, saper cogliere al meglio le opportunità dell’innovazione tecnologica permette di essere maggiormente competitivi nel panorama legale contemporaneo.
‘La crisi globale da Coronavirus ha generato molta pressione economica anche sulla professione legale. Per essere competitivi, è necessario aumentare la produttività ed efficientare le prestazioni perché le richieste dei clienti saranno sempre maggiori ma ci sarà grande attenzione ai costi’, ha dichiarato Martin O’Malley, Executive Vice President e Managing Director di Wolters Kluwer Legal & Regulatory.
La ricerca ha messo in luce, inoltre, i gap tra le richieste del mercato e la capacità di risposta delle organizzazioni legali, comuni sia agli studi legali che agli uffici legali delle aziende. La distanza tra domanda e offerta riguarda in particolare la comprensione delle necessità, le aspettative del cliente e il livello delle performance. Il 79% dei corporate legal counsel indica come priorità l’efficienza e la produttività degli studi legali con cui collaborano, favorite anche dall’utilizzo della tecnologia. Nei prossimi tre anni, l’81% di loro ne terrà conto nella selezione dei propri consulenti. Ad oggi solo il 28% delle law firm afferma però di corrispondere a queste caratteristiche.