MILANO – Non è un segreto che la Cina stia affrontando una serie di sfide, tra cui un rallentamento della crescita, un rapporto debito-Pil elevato, l’invecchiamento della popolazione e il Covid-19.
Tuttavia, molto è cambiato rispetto all’inizio della pandemia, ormai più di un anno fa. Con un tasso di crescita del 2,3% per il 2020, la Cina è l’unica tra le principali economie ad aver ottenuto un’espansione lo scorso anno. I dati ufficiali del National Bureau of Statistics mostrano che nel quarto trimestre 2020 il Pil è aumentato del 6,5%.
Tuttavia, per prevedere l’andamento dell’azionario cinese, gli indicatori aggregati di reddito nominale come i redditi e il patrimonio delle famiglie sono più significativi della crescita del Pil. Questa è una buona notizia per gli investitori, dato che il ceto medio cinese sta continuando a crescere. Secondo un report di HSBC, 47 milioni di cittadini cinesi vivono in famiglie con un reddito annuale superiore ai $50.000 dollari. Ci aspettiamo che questo numero possa quadruplicare nei prossimi 20 anni, rendendo il settore dei consumi cinesi uno dei più interessanti al mondo per gli investitori azionari.
Di contro, la transizione da un modello economico basato su investimenti in beni durevoli ed esportazioni di basso valore a uno fondato sul consumo domestico ha fatto rallentare il ritmo di crescita della Cina. Da tassi vertiginosi a doppia cifra, la crescita del Pil era passata a un livello del 6,1%, più sostenibile, nel 2019.
In effetti, a partire dal 2006 il Governo cinese ha cercato di riequilibrare l’economia, spostando il focus dalle esportazioni al mercato domestico. Questo cambiamento è volto a generare una crescita più sostenibile nel lungo periodo. Via via che questa transizione prosegue, è probabile che il tasso di crescita rallenti ulteriormente.
La crescita del ceto medio e le opportunità che ne derivano
Oggi la crescita della Cina è alimentata principalmente dalla continua espansione del ceto medio abbiente, che è stata particolarmente favorevole per le aree dell’economia legate all’educazione e al consumo, come istruzione, turismo, assicurazioni e automotive.
Anche l’e-commerce sta aumentando vertiginosamente. La Cina continua ad essere il più grande mercato retail online, con ricavi che dovrebbero superare i $14.000 miliardi nel 2024. Nello scorso anno, il 24,9% delle vendite retail totali nel Paese sono state effettuate online, contro il 20,7% del 2019.
Allo stesso tempo, la Cina sta rispondendo al problema dell’invecchiamento della popolazione grazie a sviluppi farmaceutici. Con oltre 4.000 operatori, il Paese rappresenta il secondo principale mercato farmaceutico a livello globale, con un vasto potenziale di crescita alimentato dalle iniziative governative.
La transizione economica ha determinato anche una minore importanza delle imprese a controllo statale, con il settore privato che ormai genera oltre il 60% del Pil. Ciò implica una maggiore attenzione a governance aziendale, trasparenza e qualità della gestione.
Outlook positivo per gli investimenti
Nel frattempo, il mercato cinese si sta aprendo sempre di più agli investimenti internazionali. La United Nations Conference on Trade and Development suggerisce che la Cina sia stata il principale beneficiario di investimenti diretti esteri al mondo nel 2020, con un aumento degli afflussi del 4% che ha portato il totale a $163 miliardi. Nello stesso periodo, gli investimenti diretti esteri a livello globale sono calati del 42%.
È improbabile che l’acquisto di azioni e bond cinesi rallenti nel breve termine. Secondo la People’s Bank of China (PBoC), gli investitori stranieri sono arrivati a detenere la cifra record di ¥2.460 miliardi di titoli cinesi nel giugno 2020, un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Allo stesso tempo, i bond posseduti dagli stranieri sono aumentati del 27% raggiungendo il massimo storico di ¥2.570 miliardi.
Ora che l’economia cinese è pienamente tornata ai livelli pre-pandemia, le autorità hanno ricominciato a concentrarsi sulla riduzione del crescente indebitamento del Paese. Su questo fronte c’è ancora molto da fare, ma sono stati fatti diversi progressi.
Negli ultimi mesi, la banca centrale ha anche adottato un atteggiamento più conservativo, che riflette il ritorno del Paese alla normalità. Dopotutto, la PBoC ha molte armi nel suo arsenale per assicurare la stabilità dell’economia cinese nel 2021 e oltre.
In conclusione, siamo convinti che nonostante le sfide e le trasformazioni in corso, la Cina possa rimanere un’economia caratterizzata da una forte crescita nei prossimi anni e le opportunità offerte in particolare dall’espansione del ceto medio continueranno a catturare l’attenzione degli investitori.
Wenli Zheng e Chris Kushlis*
*Regional Portfolio Manager e Credit Analys, T. Rowe Price