(PRIMAPRESS) – BRUXELLES – Mario Draghi, rivolgendo un saluto a Christine Lagarde che ha preso il suo testimone alla presidenza della Banca Centrale Europea, nell’audizione di oggi dinanzi alla Commissione Affari Economici ha fatto un quadro dell’attuale situazione economica che mostra un rallentamento della crescita dell’area euro sottolineando come questo si sia mostrato “superiore a quanto avessimo previsto in precedenza”. Le cause come ha annotato Draghi sono da ricercarsi nella debolezza del commercio internazionale legate alle politiche protezionistiche e ai fattori geopolitici.
Draghi ha sottolineato che i paesi che “hanno un settore manufatturiero relativamente grande sono più vulnerabili a qualsiasi svolta del ciclo economico globale”, come la Germania che “è oggi uno dei membri dell’area dell’euro piu’ colpiti dal rallentamento”. “Dall’inizio dell’anno – ha detto Draghi – la dinamica di crescita dell’area dell’euro ha subito un forte rallentamento, più di quanto avessimo previsto in precedenza. Si prevede che la crescita del PIL reale sarà dell’1,1% nel 2019, in calo di 0,6 punti percentuali rispetto alle proiezioni di dicembre 2018 e dell’1,2% nel 2020, in calo di 0,5 punti percentuali rispetto alle proiezioni di dicembre. Questo rallentamento è principalmente dovuto alla debolezza del commercio internazionale in un ambiente di persistenti incertezze legate alle politiche protezionistiche e ai fattori geopolitici”.Questi fattori, secondo il presidente della Bce, “stanno pesando sempre più sul sentimento economico e, in particolare, sul settore manifatturiero, che è più orientato al commercio ed esposto alle influenze straniere. Naturalmente, i paesi che hanno un settore manifatturiero relativamente grande sono più vulnerabili a qualsiasi svolta del ciclo economico globale. La Germania, ad esempio, rappresenta il 28% del PIL dell’area dell’euro, ma fino al 39% del valore aggiunto manifatturiero dell’area dell’euro. Di conseguenza, la Germania è oggi uno dei membri dell’area dell’euro più colpiti dal rallentamento”.Prima della sua audizione, Draghi si è incontrato per un breve scambio di battute con il presidente dell’Assemblea del Parlamento Europeo, David Sassoli: “Ho ringraziato il presidente della Bce, Mario Draghi, per l’equilibrio, la competenza e l’autorità che ha dimostrato durante tutto il suo mandato e per l’attenzione che ha sempre prestato al ruolo del Parlamento europeo”.Intanto per domani 24 settembre, sono attesi i risultati dell’indagine di Eurobarometro realizzata dopo le elezioni e che tenderà a fare un quadro più preciso sul sentiment degli europei ridisegnando la mappa delle priorità per una nuova Europa.
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