ERCOLANO, Napoli – Martedì 6 dicembre, nella Space gallery del MAV, è stata inaugurata da Luigi Vicinanza, Presidente della Fondazione CIVES/MAV e da Ciro Cacciola, Direttore generale, alla presenza di Patrizia Boldoni, Consigliere per i Beni culturali del Presidente della Giunta Regionale, e di Carmela Saulino, Assessore alla Cultura di Ercolano, la mostra di Melania Acanfora
“Through – il Corpo, il Mito, il Paesaggio”
Un progetto artistico che racconta in 20 opere pittoriche e in una video installazione la rinascita del Vesuvio dopo gli incendi criminali che lo hanno devastato nell’estate del 2017.
“Può un inquietante fatto di cronaca trasformarsi in arte? – si è interrogato Luigi Vicinanza, Presidente della Fondazione CIVES/MAV – È la sfida – a mio avviso vinta – affrontata da Melania Acanfora, artista vesuviana con la mente e con il cuore rivolti alla “montagna”. Il fatto di cronaca è la serie di incendi criminali che hanno devastato il Vesuvio nell’estate 2017. Uno choc per l’ambiente e per l’immagine del territorio. Terra incenerita, alberi pietrificati, bellezza sfregiata. Ferite faticosamente rimarginate. La Acanfora si è immersa in questo caos e ne ha tratto ispirazione per i quadri e la videoinstallazione presenti in questa mostra. Ed ecco realizzarsi la magia. La natura offesa e umiliata si rigenera, risorge nella creazione artistica. Che cos’è l’arte, se non una raffinata finzione in grado di rappresentare la realtà emozionante che ci circonda? Cimentarsi con il Vesuvio è impresa affascinante e rischiosa per ogni intellettuale, in ogni epoca. Il vulcano è Napoli, Napoli è un vulcano. Pagine immense sono state scritte sul Vesuvio; raccontato, tratteggiato, dipinto da artisti di tutto il mondo. Tuttavia, è ancora possibile rappresentarlo con uno sguardo nuovo – l’occhio amorevole di Melania, intravisto nel video – perché lui è un gigante ingannevole, immobile e cangiante, sempre apparentemente uguale, sempre diverso per noi contemporanei che viviamo non all’ombra, bensì alla luce abbagliante del Vesuvio.”. Dal canto suo Patrizia Boldoni, Consigliere per i Beni culturali del Presidente della Giunta Regionale, ha affermato: “La Regione Campania conosce bene Melania Acanfora e la apprezza. E’ la stessa artista che ha creato il logo delle Universiadi, è la stessa che ha portato proprio questa mostra a Stoccolma, qualche anno fa; ed è riuscita a far capire il senso misterioso e profondo che lega i napoletani al Vesuvio. Le opere della Acanfora e la video installazione mostrano questo legame storico col vulcano, che si gestisce e si subisce, che si accetta e si rifiuta, che ci fa paura e ci attrae, una dipendenza da cui vorremmo liberarci quando ci sentiamo rifiutati ma ci coinvolge nuovamente quando vediamo la natura rinascere. Ed è il racconto di questa ambivalenza e di queste contraddizioni, di questo attraversamento fra corpo, mito e paesaggio, che le opere raccontano. L’incendio del 2017 fu uno sfregio alla montagna e una ferita; è quella la storia che la mostra evidenzia; gli alberi spezzati e le piante incenerite sono diventati motivo di ispirazione per l’artista, il dolore della montagna è diventato il suo dolore, e la natura che rinasceva a poco a poco è diventato il segno di una crescita interiore.“l’assonanza con il proprio corpo: i filari che diventavano i suoi muscoli, la resina il suo sangue, le bruciature le sue ferite, la corteccia la sua pelle”. E poi la rinascita: la natura a poco a poco si faceva strada. Dalle bruciature le prime foglie, dai filari i primi frutti, dalla terra i nuovi rami. Dai quadri monocromatici e angoscianti al colore, dai piedi sui rami secchi al corpo che diventa natura.”.
Un percorso di ispirazione e di crescita interiore che arricchisce e al contempo fa riflettere su come la natura, reagendo alla devastazione, ci lancia il suo forte richiamo alla vita, ci ha confermato l’artista Melania Acanfora: “Dal 2017 a oggi ho ATTRAVERSATO diverse volte le ceneri di quel bosco vesuviano arso ed ho assistito come, a mano a mano la natura stesse trovando la sua strada per rinascere. Nulla era andato perduto dunque, la vita stava tornando. Da queste considerazioni nasce il progetto artistico THROUGH, dal desiderio profondo di raccontare un corpo che muta, cresce, muore e rinasce come ogni organismo vegetale. L’artista diventa così l’interprete dei segni incisi, delle similitudini evolutive, delle geometrie astrali narrando l’antica storia del territorio vesuviano. Il progetto, nato nel tempo segue la storia evolutiva del bosco. A tele bianche, spettrali, dei primi momenti seguono i colori, quale definitivo richiamo alla vita. Ma non mi è bastato dipingere chiusa nel mio studio. Ad un certo punto ho sentito un primitivo bisogno di entrare in contatto diretto con la natura ferita, camminare a piedi nudi sul terreno, rivivere sulla mia pelle nuda il più antico dei sentimenti umani: l’intera connessione con la natura, fino a diventarne parte integrante.”.
La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2023, dal mercoledì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 16.00.
Continua così nella bellezza e nell’inclusione la narrazione culturale del MAV/il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano che, a poche centinaia di metri dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum, rappresenta un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione tra i più all’avanguardia in Italia, grazie alla magia tecnologica dell’ultima versione MAV 5.0 – Virtual multiReality, la più avanzata di sempre che, da ottobre 2019, ha rivoluzionato radicalmente il modo di vivere l’esperienza conoscitiva del viaggio virtuale nella vita e nello splendore delle principali aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Baia, Stabia e Capri, per meglio comprenderne il passato e la bellezza in un viaggio propedeutico alla visita ai siti archeologici en plein air del territorio vesuviano.
La fruizione del museo MAV, grazie sempre all’iniziativa “Il MAV in esclusiva per te”, tramite prenotazione dedicata, potrà sempre avvenire in esclusiva per gruppi organizzati di massimo 20 persone, ad un costo d’ingresso speciale, dal mercoledì alla domenica, con la sola raccomandazione di scaglionare le visite ogni ora.
L’area aperta al pubblico sarà il percorso museale, la sala per la visione del film in 3D sull’eruzione del Vesuvio e l’installazione olografica della Sirena digitale.