NAPOLI – Se il week end del 5-7 maggio siete a Napoli, non come tifosi degli azzurri, né lontanamente intenzionati a lasciarvi coinvolgere, meglio travolgere, dall’ondata di festeggiamenti che lo scudetto “sospeso”, come è stato chiamato dopo il pareggio con la Salernitana, porterà con sé, una buona idea potrebbe essere una passeggiata naturalistica alla scoperta del meraviglioso Parco nazionale del Vesuvio.
Tanto più che sull’ipotesi sconsiderata, circolata negli ultimi giorni, circa un’ “eruzione” simulata del Vesuvio con fumogeni azzurri per festeggiare gloriosamente lo scudetto, l’Ente Parco ha preso immediatamente posizione, come si legge sul sito, mettendosi al riparo da qualsiasi iniziativa potenzialmente dannosa per il cratere e la riserva naturale del Parco, e chiedendo un massiccio presidio delle forze dell’ordine.
Dunque, abbigliamento comodo, un’occhiata al sito www.parconazionaledelvesuvio.it , per informazioni e per scaricare la mappa, e saremo pronti per una passeggiata rigenerante tra i sentieri del Parco. Visitare il Parco nazionale del Vesuvio è infatti un’esperienza unica, meravigliosa in primavera. Il Parco è un concentrato di biodiversità e un luogo da sogno per gli amanti del trekking nel verde con ben undici sentieri per una lunghezza complessiva di 54 Km di camminamento. Il sentiero natura n. 5 del Gran Cono consente di camminare lungo il cratere di un vulcano, ricordiamo, attivo e di godere di una visuale mozzafiato. Ma il Parco gode anche di un ricchissimo patrimonio floro- faunistico. Lungo i vari sentieri si possono incontrare infatti mammiferi come il raro Topo Quercino, martora, la volpe, il ghiro, i conigli selvatici e le lepri. Non solo natura ma anche storia cultura e buon cibo completano l’esperienza vesuviana. Il territorio vesuviano compreso tra i comuni di Ottaviano, Terzigno, Sant’Anastasia, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Pollena Trocchia e Massa di Somma è infatti un’area ricca di storia e cultura oltre che di eccellenze enogastronomiche famose in tutto il mondo come il vino, l’olio, il pomodorino del piennolo e le albicocche del Vesuvio. Terzigno ad esempio era periferia dell’antica Pompei, come dimostrano i resti archeologici. Oggi il MATT, il Museo archeologico territoriale realizzato nell’ex mattatoio comunale, ospita i reperti rinvenuti nelle ville romane di Cava Ranieri, sepolte dall’eruzione del 79 d.C. www.museomatt.it. A Somma Vesuviana, scavi effettuati negli anni ’30 portarono alla luce parte di una grandiosa villa, indicata come la residenza in cui morì Ottaviano Augusto. Nella zona vesuviana interna, infine, Ottaviano era in epoca romana un borgo di case all’interno di un vastissimo possedimento appartenente alla gens Octavia, la famiglia dell’imperatore Augusto. Luogo di interesse è il Palazzo Mediceo, antico castello a difesa del borgo, risalente circa all’anno 1000, situato nella parte alta di Ottaviano, trasformato in residenza signorile da Bernardetto de’ Medici e dalla moglie Giulia de’ Medici.
Se si parla di vini allora è d’obbligo il riferimento al Mavv- Wine Art Museum, il museo dell’arte, del vino e della vite, nato nel 2017 come una start up per far conoscere il mondo del vino come patrimonio storico artistico e scientifico del territorio. Numerose le iniziative e le degustazioni proposte per i già esperti e per gli appassionati del mondo del vino. Per tutte le informazioni su visite e eventi www.museoartevino.it