URBINO – La campagna di comunicazione dell’Ateneo di quest’anno segna senza dubbio un “cambio di passo”, sia per i suoi contenuti, sia per le modalità con le quali si è arrivati alla sua ideazione e realizzazione.
Il nuovo posizionamento, infatti, è il frutto di un lungo di lavoro di collaborazione tra uno dei creativi italiani più apprezzati e attenti ai cambiamenti culturali e sociali, Paolo Iabichino, e un gruppo di studenti del corso di laurea magistrale in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni dell’Università di Urbino Carlo Bo all’interno del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali diretto da Giovanni Boccia Artieri.
Il percorso è iniziato a ottobre 2019 con un workshop tenuto da Paolo Iabichino con alcuni studenti dei CdS in Scienze della Comunicazione, organizzato da Lella Mazzoli all’interno del Festival del Giornalismo Culturale da lei diretto, che è servito a fornire loro uno scenario e un metodo di lavoro che si sono rivelati in tutta la loro operatività negli incontri successivi.
Nel corso dell’inverno 3 gruppi di studenti coinvolti, tutti frequentanti il corso di Comunicazione d’Impresa della professoressa Lella Mazzoli, coordinati dalla professoressa Stefania Antonioni, hanno avuto la possibilità di proseguire il loro lavoro mettendo a punto le loro idee con la direzione creativa e il supporto di Paolo Iabichino. Il processo che ha portato alla definizione di 3 concept ha messo in luce la necessità di comunicare l’Università in modo completamente diverso rispetto al passato e rispetto alle altre università, concentrandosi su parole chiave nuove, più adatte a una società in cambiamento e al ruolo effettivo che l’università e la ricerca dovrebbero avere nel nostro Paese. La sfida è stata anche quella di utilizzare un linguaggio verbale e visivo altrettanto innovativo e inusuale per comunicare un’università che deve essere raccontata attraverso il suo obiettivo più profondo: la crescita nella conoscenza.
L’emergenza Covid-19 non ha interrotto questo processo perché gli studenti hanno continuato a lavorare da remoto coordinandosi con i loro supervisor. All’inizio della primavera le idee creative erano ormai diventate progetti comunicativi concreti e ben definiti e ciascun gruppo ha presentato il proprio concept nel corso di una riunione in streaming con il Magnifico Rettore, il Direttore del Dipartimento DISCUI e con lo staff della comunicazione d’Ateneo.
Questa riunione ha decretato il progetto vincitore, scelto per diventare la prima campagna di comunicazione di un’università italiana ideata e prodotta interamente dagli studenti.
Il gruppo vincitore, composto da Sabrina Banci, Diletta Carbonari, Fabiola Fenili, Elisa Invernizzi, Letizia Kalombo e Massimo Terenzi, ha lavorato, come vedrete, sul bisogno di un “Nuovo Umanesimo” e su come questo possa essere declinato come mission di un’università che sia più inclusiva, collaborativa, rispettosa delle differenze dei saperi e delle persone, che sappia valorizzare le relazioni anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie. Insomma, un’Università che fonda la propria identità nella crescita nella conoscenza.
Dichiarano le studentesse e gli studenti del team vincitore: “Per noi del Team Umanesimo è stata un’esperienza enormemente arricchente, sotto diversi profili. Anzitutto per l’opportunità di lavorare sotto la direzione creativa di Paolo Iabichino nella realizzazione di “una campagna fatta dagli studenti per gli studenti”, come lui stesso l’ha definita, ma soprattutto per la possibilità di costruire una campagna nata con lo scopo di posizionare l’Ateneo, la nostra Università, su cui ci pregiamo di lasciare una piccola parte di noi. Siamo grati per questo al Magnifico Rettore, a tutti i Professori che hanno reso possibile questa iniziativa e, naturalmente, a Paolo Iabichino, a cui va il nostro speciale ringraziamento.”
Per Paolo Iabichino “è stato un privilegio essere stato chiamato ad accompagnare un percorso così delicato e importante. Non si è trattato di una semplice campagna di comunicazione, perché i ragazzi e le ragazze hanno lavorato su un nuovo approccio progettuale che ha prima di tutto identificato un nuovo posizionamento per l’università, da cui abbiamo distillato le matrici narrative per costruire i concept e infine la campagna di comunicazione. È stato impegnativo, ma estremamente gratificante per tutti coloro che hanno partecipato alle diverse fasi del progetto“.