ROMA – L’Unione Nazionale Consumatori interviene sull’ipotesi che sta circolando in queste ore di un possibile taglio dell’Iva su pane e pasta da parte del Governo, ipotesi, precisiamo, non confermata da nessuno.
“Sarebbe una presa in giro dei consumatori. L’azzeramento dell’Iva sul pane, come dimostra lo studio da noi realizzato a luglio, in tempi non sospetti, sarebbe pari a 10 euro e 7 cent a famiglia su base annua, mentre quello per la pasta equivarrebbe a 5 euro e 40 cent, per un totale di 15 euro e 47 cent. Un’elemosina! Questo, peraltro, nell’ipotesi che i commercianti e i panettieri trasferiscano matematicamente il taglio dell’Iva sui consumatori, cosa che ovviamente non sono obbligati a fare. E’, infatti, praticamente certo che la misura andrebbe a beneficio dei panettieri e non dei consumatori” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Ecco perché sarebbe decisamente meglio tagliare l’Iva sul gas e sulla luce, che invece sarebbe applicato sicuramente dai fornitori di energia, costretti a farlo per legge” prosegue Dona.
“Persino l’azzeramento dell’Iva al 4% su tutti i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, pur andando decisamente meglio, comporterebbe una minor spesa, sempre teorica, per non dire illusoria, pari ad appena 90 euro su base annua (90 euro e 3 cent)” conclude Dona.
Tabella: effetti delle misure per una famiglia media, su base annua
N | Misura ipotizzata | Risparmio a famiglia media
(in euro) |
1 | Riduzione Iva dal 4% a zero per prodotti alimentari e bevande analcoliche | 90,03 |
2 | Azzeramento Iva su pane (fresco e confezionato) | 10,07 |
3 | Azzeramento Iva su pasta (fresca, secca e preparati di pasta) | 5,40 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat