PADOVA – La situazione in cui versa oggi l’Afghanistan è un inaccettabile esempio di violazione dei Diritti umani in tutte le declinazioni, non ultima quella del diritto allo studio, all’istruzione, di accesso alla cultura, soprattutto delle donne.
L’Università di Padova, in risposta a questa emergenza umanitaria, ha già messo a disposizione su fondi propri 50 borse di studio attraverso il programma “Unipd 4 Afghanistan” per aiutare studentesse e studenti afghani in situazioni di pericolo edare loro l’opportunità di accedere agli studi universitari.
Le domande pervenute all’Università di Padova sono però oltre un centinaio.
Per questo motivo, l’Ateneo ha lanciato una campagna di fundraising per reperire fondi e finanziare ulteriori 50 borse grazie alla generosità di donor privati – aziende, individui, associazioni, fondazioni.
La borsa per sostenere una studentessa o uno studente dall’Afghanistan per un intero ciclo di laurea triennale è di complessivi 36.000 euro(12.000 euro l’anno)
«Con “Unipd 4 Afghanistan” teniamo accesi i riflettori su una situazione, quella del popolo afgano, che rimane drammatica – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Lo facciamo dando il nostro contributo, ovvero continuando ad aiutare studentesse e studenti in situazione di pericolo. Ragazze e ragazzi che avevano un sogno, studiare a Padova: è nostro compito far sì che per loro non ci sia un brusco risveglio. Già ne abbiamo visti arrivare in città, ed è stata una grande emozione. Le borse di studio stanziate dall’Ateneo sono già state assegnate, ma le domande sono centinaia. Chiedo quindi a tutte e tutti di partecipare al nostro fundraising. Padova, con il suo territorio, si è dimostrata una terra accogliente, solidale: continuiamo insieme ad affrontare l’emergenza afgana».
Gli studenti e le studentesse, grazie all’ampia offerta formativa interamente in lingua inglese,hanno la possibilità di iscriversia un corso di laurea affine alle loro aspirazioni e agli studi pregressi.
Qui le testimonianze di due beneficiari delle borse Unipd 4 Afghanistan:
«Sono davvero felice di essere iscritta all’Università di Padova e so che questo cambierà il mio futuro. Potrò acquisire le competenze necessarie per trovare un lavoro, per imparare ad organizzare le attività, per lavorare in squadra, migliorare le mie abilità di comunicazione e anche leadership per potermi così inserire in nuove realtà e nuove culture – dice Hajar, studentessa iscritta al corso di laurea magistrale in Cognitive neuroscience and clinicalneuropsychology -. Avere una laurea renderà il mio profilo più interessante per i datori di lavoro, io stessa avrò una scelta professionale più ampia e, naturalmente, potrò ambire ad uno stipendio più alto.
Credo nell’umanità, credo che se le persone si aiutassero a vicenda il mondo sarebbe più sicuro e pacifico. Io questo l’ho trovato qui, all’Università di Padova. Questa borsa di studio è una grande opportunità per i giovani afghani che hanno affrontato tante tragedie nella loro vita, hanno perso tutto e sono dovuti scappare dal loro Paese. Per noi studiosi, che abbiamo ricevuto la borsa, inizia un nuovo meraviglioso viaggio, ed è stato possibile grazie alla vera umanità da parte di donatori che hanno sostenuto questo progetto.
Questa borsa di studio farà la differenza sia nella mia istruzione sia nella mia vita: grazie al supporto economico potrò iniziare un nuovo viaggio e una nuova vita in Italia.»
«Grazie per essere vicini al popolo afgano in questa situazione difficile e delicata. Come cittadino di Bamyan, che si trova a 200km da Kabul in Afghanistan, ho cercato di rappresentare il mio Paese attraverso lo sci cercando di qualificarmi alle Olimpiadi del 2018 come ospite speciale in Corea del Sud – dice Sajjad, iscritto al Corso di laurea magistrale in European and global studies-. Lo sport ad alti livelli è estremamente difficile da praticare, e per me, rifugiato, rimane un sogno. Adesso però, grazie alla borsa di studio Unipd 4 Afghanistan posso progredire nella mia istruzione. A Bamiyan, mentre mi allenavo, ho studiato legge ed ho sempre voluto continuare. Ora che l’Università di Padova mi ha dato questa grande opportunità, sono molto felice di trovare un futuro migliore in Italia attraverso lo studio e in futuro mi piacerebbe continuare con un dottorato se ne avrò l’opportunità».