PADOVA – Francois Desset, un archeologo francese che è membro della Missione archeologica Unipd in Iran, ha decifrato una delle tre scritture antiche di 4000-5000 anni fa che ancora resistevano ad ogni tentativo di decifrazione. La scrittura in questione si chiama “Elamita Lineare” ed è stata usata in Iran nel 3° millennio a.C.
Desset ha usato lo stesso sistema usato da Champollion per decifrare i geroglifici egiziani.
In questi giorni il prof Desset è Visiting Professor presso il Dipartimento di Beni culturali, Archeologia, Storia dell’Arte, della Musica e del Cinema dell’Università di Padova.
La decifrazione sta aprendo, tramite la lettura di 40 nuove iscrizioni, delle pagine totalmente nuove nella storia del Vicino Oriente Antico.
La scrittura “Elamita Lineare” è un sistema di scrittura usato nelle regioni meridionali dell’attuale Iran negli ultimi secoli del III millennio a.C., circa 4000 anni fa. Scoperta per la prima volta nel 1901 da archeologi francesi nel famoso sito archeologico di Susa, città citata dalla Bibbia, malgrado molti tentativi di decifrazione condotti nel XX° secolo (tra i quali uno di Pietro Meriggi, nel 1970) la scrittura Elamita Lineare era rimasta un mistero, insieme a due altri sistemi contemporanei: la scrittura Lineare A di Creta, e la scrittura della Civiltà della Valle dell’Indo.
L’archeologo francese François Desset (Università di Tehran e Archéorient, Lyon) ha studiato un nuovo corpus di testi Elamiti Lineari incisi su una serie di splendidi vasi d’argento conservati a Londra. Nel 2018, Desset ha “infranto il codice” identificando le sequenze di segni che identificano i nomi di due sovrani che regnarono sull’Iran sud-occidentale intorno al 1950 a.C., Ebarti and Šilhaha, nonché i nomi di una importante divinità invocata negli stessi testi, Napiriša (cioè ‘Il Gran Dio’).
Il metodo usato da Desset è molto simile al percorso utilizzato da altri decifratori del passato, François Champollion nel caso dei geroglifici egiziani (con i nomi dei Faraoni racchiusi nelle cartouches) oppure George Friederich Grotefend, il quale identificò i nomi degli imperatori persiani Dario I e Serse nelle iscrizioni cuneiformi di Persepoli e Bisitun.
Seguendo questa prima traccia, nel 2020 il Dr. Desset, chiuso nel suo appartamento di Tehran dal lockdown locale, ha continuato la decifrazione delle circa 40 iscrizioni attualmente disponibili. La lingua delle iscrizioni era una forma arcaica della lingua Elamita (non indo-europea, isolata, cioè non legata ad alcun altro gruppo linguistico) nota attraverso altre iscrizioni, perlopiù molto più tarde. Il sistema scrittorio Elamita Lineare risulta essere puramente fonetico (al contrario di quelli cuneiformi, che avevano una importante componente logografica). è composto da un centinaio di segni che registrano i suoni vocalici e consonantici della lingua Elamita. Si tratta della più antica scrittura fonetica del mondo!
La decifrazione dell’Elamita Lineare, grazie alle 40 iscrizioni ora leggibili, sta permettendo di scrivere o riscrivere intere pagine della storia del Vicino Oriente Antico del tardo III millennio a.C. Inoltre, diversi indizi sulle origini di questa scrittura, che potrebbero essere molto più remote di quanto sinora si sia pensato, mettono in una diversa luce la tradizionale idea che la Mesopotamia sia stata l’unica terra di invenzione e diffusione di questa straordinaria innovazione.
Desset illustrerà la sua importante scoperta nel corso della conferenza pubblica Breaking the code che si terrà lunedì 23 novembre alle ore 12 via zoom all’indirizzo
https://unipd.zoom.us/j/84281146221