VARESE – Un’impresa industriale varesina su tre ha adottato soluzioni 4.0 per migliorare la propria produzione e il proprio business. Il dato emerge da un’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio Varese approfondendo l’indagine congiunturale relativa al terzo trimestre 2020, che aveva coinvolto circa 300 imprese del nostro territorio. «Un’ulteriore conferma – sottolinea il presidente Fabio Lunghi – della capacità innovativa che, anche in un contesto di grande difficoltà legata all’allerta sanitaria, continua a caratterizzare il sistema economico varesino. Uno sforzo di resilienza, ma anche capacità di guardare al futuro, che saranno la benzina in grado di far accendere i motori al momento di una ripartenza che dovrà essere la più veloce possibile».
Sono soprattutto le imprese di grandi dimensioni, sopra i 200 addetti, che hanno saputo cogliere le opportunità della trasformazione digitale: il 41% ha implementato tecnologie 4.0. Le piccole aziende, invece, faticano ad avviare un percorso di innovazione: la conferma viene dal dato che solo il 7,8% di queste ha adottato soluzioni 4.0, al di sotto della media lombarda (11,5%).
In particolare, proprio la situazione degli ultimi mesi ha dato ulteriore impulso alla digitalizzazione: il 33% delle imprese industriali di Varese è stato spinto dall’emergenza a informarsi sulle tematiche 4.0 e, tra queste aziende, oltre la metà ha dichiarato di prevedere investimenti in tecnologie entro sei mesi. L’effetto non è stato il medesimo per le imprese artigiane, dove solo 1 su 10 ha sviluppato queste tematiche. «Sembra, dunque – riprende Lunghi –, manifestarsi una polarizzazione, con le imprese industriali di grandi dimensioni che riescono a governare la trasformazione digitale e le piccole aziende che subiscono barriere in entrata e faticano ad ammodernare i propri modelli di business. Ecco perché, come Camera di Commercio, vogliamo sempre di più fornire un supporto concreto su questi temi, in particolare alle pmi. Imprese cui abbiamo garantito 2 milioni di euro in contributi per la digitalizzazione: risorse destinate a consentire un ulteriore salto di qualità su una materia decisiva per la competitività del nostro sistema economico».
Camera di Commercio che – già parte attiva del piano nazionale 4.0 col suo progetto Punto Impresa Digitale in sinergia con i Digital Innovation Hub delle associazioni di categoria – ha avviato in questo 2021 l’operatività anche di un’altra iniziativa. Si tratta di un servizio che, usufruendo di giovani e competenti digital promoter, aiuta le imprese che vogliano migliorare la propria presenza online, rispondendo così a esigenze emerse come sempre più essenziali per superare le conseguenze dell’allerta sanitaria con cui stiamo tutti facendo i conti.
Ritornando ai risultati dell’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio, emerge come le imprese che hanno adottato strumenti 4.0 lo abbiano fatto in un’ottica strategica, con investimenti consistenti: l’80% ha destinato risorse superiori ai 100mila euro.
Di particolare interesse tra le tecnologie 4.0 adottate, la crescita dell’integrazione orizzontale e verticale, segnalata dal 38% delle imprese interpellate. Il che fa pensare a un processo di digitalizzazione che non riguarda più il solo acquisto di macchinari avanzati bensì anche la connessione tra le diverse fasi produttive e commerciali (produzione, logistica, magazzino, vendite) come pure nel rapporto con clienti e fornitori. Molta attenzione è stata riservata, inoltre, all‘impiego di tecnologie di simulazione così da ottimizzare il processo produttivo: questo avviene nel 26% delle aziende che hanno fatto investimenti 4.0. A seguire, l’Internet of Things (21%) e le risorse destinate alla sicurezza informatica e al business continuity (19%), in risposta alle nuove necessità legate all’attivazione dello smart working.
Quanto ai risultati ottenuti grazie all’introduzione di tecnologie digitali, le imprese varesine hanno segnalato l’aumento di efficacia ed efficienza (57,4%), il miglioramento della qualità (27%) e la riduzione degli sprechi (20%).