LAMEZIA TERME – Acli Terra Calabria sostiene il Parco “Re Italo” – olivicolo, archeologico e contemporaneo – e promuove una serie di attività di sensibilizzazione atte a realizzare un ambizioso proposito, partendo proprio dall’incontro su “Olivicoltura, oleoturismo e Distretti del Cibo nei processi di internazionalizzazione” svoltosi presso il Seminario Vescovile di Lamezia Terme alla presenza del presidente nazionale di Acli Terra, Nicola Tavoletta.
L’occasione e l’iniziativa costituiscono una nuova frontiera per la filiera olivicola calabrese e apre nuove prospettive di sviluppo, che gli olivicoltori non devono lasciarsi sfuggire.
A tal proposito, il presidente regionale di Acli Terra Calabria, Pino Campisi, ha sottolineato nel corso del convegno come il progetto, pur centrato sull’olivicoltura e sull’oleoturismo, si intreccia perfettamente con la progettualità dei Distretti del Cibo, nuova visione per fare buona agricoltura, e come la costruzione del “Parco Re Italo – eco-gastronomico-olivicolo, archeologico, contemporaneo”, possa rappresentare un nuovo attrattore culturale per uno sviluppo innovativo, richiamando radici antiche su cui costruire un nuovo sviluppo, un nuovo brand produttivo, ma soprattutto una nuova e innovativa occupazione che ripercorre il tratto dei nuovi scenari del turismo nazionale e internazionale.
Una proposta progettuale, che nasce dalla forza storica antica di questo territorio, con l’Istmo dove Enotri e Re Italo, diedero vita, con la loro presenza, ad una prima forma di comunità organizzata, partendo dai sissizi e da regole poste per la nascita di una forma di impresa agricola organizzata.
Ulteriore fattore di sviluppo del progetto “Parco Re Italo” è creare forme di olivicoltura sociale e oleifici sociali, mettendo insieme i piccoli produttori e creando un modo comune di produrre e stare sul mercato, seppure in micro-filiere.
Un secondo fattore di sviluppo è quello di strutturare una rete tra tutte le sedi Acli regionali, provinciali e Circoli Acli nazionali ed europei per far veicolare, attraverso un progetto nazionale di comunicazione, l’olio degli olivicoltori che ritengono di stare dentro un disciplinare Acli Terra che accomuni in una corresponsabilità nella qualità del prodotto.
Tutto questo per creare valore sociale con l’eco-oleo-gastronomia: l’oleotursimo, è un segmento che si sta affacciando sui territori, conquista punti di forza perché legato fortemente alla natura, alla sostenibilità e ai cammini del turismo esperenziale.
Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra, ha confermato quanto la scelta di Acli Terra Calabria di aprire un confronto approfondito sulla multifunzionalità imprenditoriale dell’olivicoltura rappresenti in qualche modo un’autorevole convocazione degli Stati Generali del comparto, offrendo a supporto di questa lodevole iniziativa lo specifico sistema aggregativo dell’Unapol. Altro importante passaggio del presidente nazionale è quello che si riferisce alla formazione, necessaria per l’evoluzione tecnica delle professioni, ma che va accompagnata con quella umanistica: “vendere il prodotto italiano – ha detto Nicoletta – non è solo una questione di alta qualità dello stesso, ma dello stile e della cultura che lo caratterizza. È questione anche di firma nell’esportazione. Inoltre, Acli Terra chiede di aumentare la spesa del PNRR per la gestione idrica dal 4 al 6% e respinge il Nutriscore come sistema di etichettatura, proponendo quella tabellare.”
Il convegno, che raccolto molte proposte da corredare al progetto, ha registrato una serie di interventi specifici quanto altamente qualificati.
Don Emanuele Gigliotti, accompagnatore spirituale delle Acli lametine, nel partecipare ai presenti il saluto del Vescovo della Diocesi, S.E. Mons. Serafino Parisi, ha sottolineato l’impegno operativo e concreto dell’Associazione sul territorio lametino.
Il Presidente provinciale Acli di Catanzaro, Salvatore Conforto, ha auspicato che il lavoro di Acli Terra contribuisca al rilancio dell’associazione sia nella promozione sociale che nell’accompagnamento di servizi alle famiglie.
L’attrice di teatro Ivonne Garo ha alternato gli interventi leggendo brani su re Italo e l’Istmo.
Cosimo Cuomo, dirigente della Regione Calabria ed esperto di sviluppo territoriale, ha evidenziato come i Distretti del Cibo si pongono come una nuova proposta dello sviluppo e delle filiere, contribuendo al mantenimento e alla crescita dell’occupazione, oltre a favorire la concentrazione dell’offerta in logica di filiera e di multifiliera. Nel suo intervento è emerso anche la necessità di promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, oltre a garantire la sicurezza alimentare, la tutela ambientale e del paesaggio rurale, attraverso le attività agricole e alimentari.
Per l’agronomo Thomas Vatrano la nostra regione, come il resto d’Italia, nell’olivicoltura e nell’oleoturismo possiede un ampio germoplasma olivicolo che va tutelato e portato avanti con approccio tecnico e scientifico. Anche quest’anno la Calabria, al centro di importanti rassegne olearie, si è distinta per la qualità del nostro olio.
Carmine Lupia, etnobotanico, esperto di valore, studioso della pianta, delle sue origini più remote, anche dal punto di vista dell’impatto antropologico, ha arricchito i lavori del convegno con una relazione completa e ricca di riferimenti storici, scientifici e culturali che hanno attraversato diverse popolazioni dell’area mediterranea.
Tommaso Pupa, della Fondazione Pinta ITS, ha centrato il suo intervento sulla necessità della formazione professionale e certificazione delle qualifiche anche in ambito agricolo e olivicolo, in quanto vi è una forte domanda di formazione specifica per far crescere la qualità del prodotto da rilanciare in ambito nazionale ed europeo con un piano di marketing.
Adolfo Rossi, esperto in processi di internazionalizzazione, ha ricordato il buon andamento delle vendite nei mercati esteri dell’olio italiano nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulle produzioni nazionali e le tensioni internazionali: il tecnico ha illustrato come Acli Terra potrebbe intervenire per potenziare l’export dell’olio extravergine d’oliva calabrese, a partire dalla formazione, all’affiancamento e all’accompagnamento delle aziende del settore olivicolo.
Da sottolineare la partecipazione di 15 aziende olivicole con i loro prodotti di qualità ed eccellenza, apprezzati dal numeroso pubblico.